Letras | Cocina
“Bella sconosciuta”
(La mia versione del testo di Achile Campanile)
“Notai, ad un tavolo poco lontano dal mio una bellissima e giovanissima donna sola”.
Aveva lo sguardo smarrito, anche se guardava un momento le persone del caffè e poi quello che accadeva in strada attraverso la finestra. Guardava senza guardare. Come faceva a non guardare? Mi chiedevo. Con i sui occhi neri, grandi come due misteri inesplicabili, due luci. E, tuttavia, erano fissi sul nulla.
Una sigaretta spenta sulle labbra sochiuse, in sospeso, provocava un borbottare prolungato da parte di tutti coloro che la vedevano e a prima vista pensavano che lei stesse proprio fumando. Intanto lei, faceva finta di fumare. Inspirava l’aria e l’inghiottiva, muoveva la bocca come per baciare un bacio che non c’era, che forse stesse aspettando oppure che non aveva mai dato. Non doveva avere più di 20 anni.
Indossava un giubotto blue, nonostante non piovesse. Era al di là del clima o delle temperature. Non toccó il caffé, che poco a poco perse la schiuma e il vapore che emergeva dal liquido caldo, ormai raffreddato. Teneva una penna tra le dita della mano destra, comunque il quaderno aperto sul tavolo aveva ancora i fogli in bianco. Faceva finta di fumare, di bere caffé, di guardare, di scrivere, di vivere.
Dopo quasi un’ora che la osservavo, esaminandola, trattando di capire, ho pagato il mio conto e prima di andarmene ho voluto farle la domanda: – Ha bisogno di qualcosa, signorina?
Senza voltarsi, raccolse i sui lunghi ricci neri in una coda bassa, prese la sigaretta tra le dita, insieme alla penna, e rispose: – Di tempo…
Incapace di dire un’altra sciocchezza, più imperdonabile di quella prima domanda, appoggiando una mano sulla sua spalla in un intento non riuscito di dare conforto, ho deciso di partire, ringraziando che lei non mi guardasse, a disagio per le parole sconvenente che avevo lasciato su quel tavolo etereo, tanto inmateriale quanto la dona sconosciuta.
Perché? Avrei voluto chiederle. Perché non le bastava il tempo che aveva a disposizione. Perché non lo sfrutava, perché non lo spremeva, perché lo perdeva in un atteggiamento ostile. Cosa voleva fare?
Era passata un’ora. Un’ora svanita, scomparsa. Peccato! Immaginare quello che avesse potuto inventare in un’ora fuori dal caffè… In questo pensiero la sua estesa apatia era in disparte e la mia oppressione era salva. Camminai godendomi la sua vita e la sua belleza, e le occasioni straordinarie che la stavano aspettando.
Intanto lei sprecava il tempo e lo lasciava fuggire, morta dalla paura di non averene abbastanza. Cosa voleva celebrare? Soltanto così si poteva capire il suo letargo. Se non aveva una grande gioia da calebrare, perché il timore? Chi o cosa minacciava la sua futura festa?
Il tempo tornó implacabile, anche per me. Un brivido improvviso mi fecce capire che i miei minuti scorrevano veloci e che dovevo farne tesoro, celebrarli in qualche modo. Con gli occhi, con il cuore, con le mani, con la speranza.
Comprai dei fiori e un gelato al cioccolato e andai a casa con i sensi attenti. –Torno domani!–, parlai ad alta voce. –Torno e le faccio la domanda!
Ho voluto fare una torta di compleanno come simbolo del passare del tempo. Un tempo ciclico che ogni anno ci porta davanti una torta, un’almanaco o un saluto per metterci nell’obbligo di celebrarlo. L’anno che è trascorso per i loro sogni quasi compiuti oppure realizzati, l’anno che verrà per quelli altri illusioni interrotte che pur essendo state motivo di più di una tristezza ci incoraggiano a soffiare sulla candelina e ad averle in mente l’indomani, avranno la forza e la magia raddoppiata di un gelato al cioccolato e ci manterranno sulle spine se non volessimo persistere.
“Non mi basta il tempo per celebrare i tuoi capelli”, ha detto il poeta Pablo Neruda. Nulla d’aggiungere…
Torta d’oro e argento
(Torta de oro y plata) Per 8-10 porzioni
Questa ricetta ha più di cento anni di storia, cento anni di tempo e rimane ancora valida. Vale la pena provarla!
Torta d’oro
Ingredienti:
80 ml d’olio d’oliva extra vergine
150 grammi di zucchero biologico
4 tuorli
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
150 grammi di farina integrale di grano tenero
2 cucchiaini di lievito in polvere
100 ml di latte di capra
pizzico di sale marino
Preparazione:
Setacciare la farina integrale con il lievito e il pizzico di sale. Mettere da parte.
In un’altra ciotola montare i tuorli con lo zucchero e unire l’olio d’oliva poco alla volta. Aggiungere la vaniglia.
Unire gradualmente gli ingredienti secchi alternando con il latte e mescolando delicatamente con una spatola.
Distribuire il composto in uno stampo rotondo da 17/18 cm (ungendolo previamente con dell’olio d’oliva e lasciandolo in frigo per 5 a 10 minuti).
Infornare, in forno preriscaldato, a fuoco moderato per circa 30 minuti. Per essere sicuri che sia ben cotta infilzare la torta con uno stecchino di legno: se esce asciutto e ben pulito la torta è pronta.
Torta d’argento
Ingredienti:
100 ml d’olio d’oliva
200 grammi di zucchero biologico
4 albumi
260 grammi di farina integrale di grano tenero
3 cucchiaini di lievito in polvere
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
pizzico di sale marino
Setacciare la farina integrale con il lievito e il pizzico di sale. Mettere da parte.
In un’altra ciotola battere l’olio con lo zucchero. Unire gli albumi uno a uno e mescolare bene.
Aggiungere la vaniglia. Continuare il procedimento come nella torta anteriore.
Unire gradualmente gli ingredienti secchi mescolando delicatamente con una spatola.
Distribuire il composto in uno stampo rotondo da 17/18 cm (ungendolo previamente con dell’olio d’oliva e lasciandolo in frigo per 5 a 10 minuti).
Infornare, in forno preriscaldato, a fuoco moderato per circa 30 minuti. Per essere sicuri che sia ben cotta infilzare la torta con uno stecchino di legno: se esce asciutto e ben pulito la torta è pronta.
Ingredienti per la farcitura:
400 grammi di dolce di latte (ho usato quello fatto con Stevia)
200 grammi di Nutella
bucia grattugiata di un’arancia
Sciroppo per la bagna:
Lo sciroppo d’acqua è preparato unendo, in un pentolino posto su fornello a fuoco lento, acqua e zucchero. Le quantità di zucchero e di acqua saranno scelte in una proporzione di 1:1, ovvero 1 parte di zucchero per 1 parte di acqua. In questo caso useremo 150 ml d’aqua e 150 grami di zucchero biologico.
Meringa all’italiana con miele:
180 grammi di miele
3 albumi
In un pentolino versare il miele. Mettere sul fuoco e portare a bollore fino a raggiungere i 121°C. I 121° sono raggiunti quando prelevando con un cucchiaino un po’ di sciroppo e immergendolo velocemente in un bicchiere di acqua molto fredda tra le dita si può formare una pallina morbida.
Mentre il miele arriva a temperatura, in una ciotola di vetro o di acciaio iniziare a montare leggermente gli albumi con uno sbattitore domestico.
Versare il miele a 121°, mettere le fruste alla massima velocità e montare quasi sino a raffreddamento (circa 40°). La meringa è perfettamente riuscita e pronta quando sollevando le fruste si forma il classico “becco”.
Per montare la torta:
Quando le torte sono fredde tagliarle a metà.
Mettere di base sul piatto di portata la metà della torta d’oro.
Bagnarla con lo sciroppo e stendere circa metà del dolce di latte. Cospargere con parte della bucia grattugiata dell’arancia.
Coprire con un disco della torta d’argento, bagnare con lo sciroppo e coprire con la nutella.
Continuare con il disco rimanente della torta d’oro, bagnare con lo sciroppo e spalmare con il dolce di latte. Cospargere con il resto della bucia grattugiata dell’arancia.
Finire con la torta d’argento, bagnarla e coprire il tutto con un fino strato di dolce di latte.
Decorare a piacere con la meringa al miele.
Marisa Bergamasco
(Affezionata alla scrittura, alla buona cucina, al mangiare bene e ai buoni e grandi affetti, agente di viaggi di professione, sognatrice di vocazione, per sempre…)