Letras | Cocina
Dopo la mia gradevole e recente scoperta della scritrice italiana Natalia Guinzburg, attraverso l’audio libro su “Le piccole virtù” –che non ho ancora letto ma invece ascoltato dalla voce dell’attrice Giovanna Mezzogiorno–, ho voluto scrivere due parole al riguardo, colpita dall’immenso valore di questo testo e non solo. I suoi pensieri, a volte drasticamente veri, restano al di là delle equazioni del tempo, perché i rapporti umani di cui lei parla si sviluppano o si spengono sempre a partire dagli stessi stimoli; i rapporti umani non provano né affinità né disagio con il tempo, fanno la loro strada, quasi indipendentemente.
Invece noi crediamo il contrario, ci vantiamo di aver fatto grandi progressi nel campo dei rapporti umani lungo la storia che, pur essendo tuttavia validi, non rivelano aspetti diversi o qualche guida precisa per non perpetuare i soliti errori. E andiamo dallo psicologo, e gli parliamo delle nostre cose, delle nostre paure, delle nostre fobie, del nostro stress, dell’insicurezza, del silenzio, della nostalgia. E poi, di ritorno a casa, ci lasciamo subito invadere dalla collera quando il cretino davanti a noi ferma la macchina un’attimo per rispondere il telefono. E poi, arrivati a casa, ci sentiamo stanchi, i nostri figli vogliono parlarci ma siamo sfiniti, mangiamo in fretta, guardiamo la TV e ci addormentiamo davanti, andiamo a letto e non riusciamo a dormire, soffriamo d’insonnia, prendiamo le pastiglie, e alle 7 suona di nuovo la sveglia. Si ricomincia.
Abbiamo veramente fatto grandi progressi nell’ambito dei rapporti umani, abbiamo dei bravi professionisti che se ne occupano, non c’è dubbio, ma abbiamo fatto anche le guerre, troppe, perché? Siamo forti, intelligenti, siamo arrivati alla Luna, a Marte, e a qualsiasi luogo dove ce lo proponiamo, abbiamo inventato tante cose, siamo dotati di tanti talenti. Eppure non abbiamo ancora vinto la paura di aprirci all’altro, e di amarlo, per crescere, per evolvere, per essere più vicini ai nostri figli, ai genitori, per capirli e goderceli, per infine riuscire ad assaporare ogni giorno e ogni minuto l’inestimabile mistero della vita.
Come dice Natalia Guinzburg, l’amore alla vita genera l’amore alla vita. Quello dovremmo imparare. Ad amare la vita così come viene, anche se ultimamente Dio sembra essere sparito. Tocca inanzitutto a noi, che non siamo ricchi e che neanche abbiamo vissuto la povertà o la miseria, tocca insensatamente a noi essere i più insoddisfatti, i più tristi, paurosi, indolenti…
È appunto la ragione perché ho voluto preparare lo Spritz, l’aperitivo più conosciuto e amato dai Veneziani, che accompagna le serate inconfondibili, le feste e i brindisi che si svolgono nella città.
E allora con gli occhi chiusi ci andiamo con il pensiero, durante il carnevale, indossiamo una bella maschera che ci protegge dagli altri, da noi stessi, ci rende più liberi, meno paurosi, più decisi; i nostri difetti li teniamo nascosti, siamo audaci, abbiamo potere su di noi e sugli altri, la possibilità di ridere, di parlare senza riserve; troviamo la voglia di stare allegri, senza rimorso, di offrirci spontaneamente e, per la prima volta nella nostra vita, ci sentiamo pronti per concretare il nostro più caro desiderio, come dice Natalia Guinzburg, di avere dall’altro –e soltanto– un po’ di misericordia. Un po’ di prossimità. Un po’ di franca intesa.
All’improvviso apriamo gli occhi e adesso siamo a casa, senza maschera, in silenzio, da soli. Avvertiamo ancora lo sbozzo di un sorriso sulle labra e ci sorprende. Anzi, ci fa sentir bene, leggeri, rinnovati, fiduciosi di affrontare la giornata con quel po’ di misericordia affabile che ci siamo portati dalla fantasia. Ma appena ci avviciniamo alla porta si intromette un soffio d’aria incerta e il lieve sorriso svanisce definitivamente. Usciamo. Il traffico ci provoca collera, il lavoro stanchezza, i figli il senso di colpa e la sveglia non ci dà pace. Nonostante ciò, ogni tanto, per necessità e quando nessuno ci vede, ci prendiamo la libertà di sognare e torniamo a Venezia ad amare la vita. Dopo qualche giro uno di noi vince e riesce a rincasare con il sorriso che non svanirà più. Non ce la faranno tutti, ne saranno pocchi, ma comunque basteranno per addolcire il mondo che senza la loro misericordia ormai non sarebbe più possibile.
Alla vostra salute!
Spritz Veneziano
Ovviamente esistono delle scuole di pensiero su quale può essere l‘ingrediente migliore e sulle porzioni della miscela; per questo motivo ogni bar a Venezia lo fa in maniera leggermente diversa, ma la più conosciuta è quella che vi propongo, inoltre facile da preparare.
Ingredienti:
1/3 Aperol
1/3 Vino bianco secco
1/3 seltz o acqua gasata
cubetti Ghiaccio q.b.
½ fetta d’arancia
Preparazione:
In questa ricetta le dosi si riferiscono a un solo Spritz, quindi per prepararne più di uno basterà fare le proporzioni con gli ingredienti indicati.
Per preparare lo spritz iniziare tagliando l’arancia a fette; mettere il ghiaccio nel bicchiere, riempire 1/3 di bicchiere con l’Aperol e 1/3 con il vino bianco. Spruzzare infine l’acqua gasata e guarnire con la fetta d’arancia.
Fra i tipici antipasti veneziani che acompagnano lo spritz si trovano le verdure fritte. Ecco una versione salutare delle patatine.
Ingredienti:
1 zucca di 600 g circa
olio extravergine di oliva
2-3 rametti di rosmarino
4-5 foglie di salvia
Fiocchi di sale q.b.
pepe q.b.
Preparazione:
Tagliare la zucca, senza sbucciarla, a fettine sottili utilizzando una mandolina, un’affettatrice o un coltello ben affilato.
Accendere il forno a 180°. Foderare con la carta da forno una teglia e disporre le fettine di zucca. Spennellare con l’olio d’oliva e aggiungere il rosmarino e la salvia.
Infornare per 35-40 minuti fino a che risulterà ben dorata. Togliere la zucca dal forno, cospargerci sopra i fiocchi di sale e condire con il pepe, collocare in una ciotola. Si può abbinare anche con semi di zucca tostati e salati e olive verdi.
Marisa Bergamasco
(Affezionata alla scrittura, alla buona cucina, al mangiare bene e ai buoni e grandi affetti, agente di viaggi di professione, sognatrice di vocazione, per sempre…)